Francesco Pantaleo, dubbia l’ipotesi di suicidio: le ultime novità

Continuano le indagini sulla morte di Francesco Pantaleo, cui resti sono stati trovati carbonizzati a San Giuliano Terme. Dubbia l’ipotesi di suicidio.

Ancora non si è riuscito a capire se Francesco Pantaleo, il giovane ragazzo cui resti sono stati trovati carbonizzati nella campagna di San Giuliano Terme, si sia effettivamente suicidato. Le forze dell’ordine proseguono le indagini per cercare di capire cosa sia davvero successo al ragazzo, ma tutto dipenderà dai risultati dell’autopsia: per poter parlare di suicidio, infatti, sarà fondamentale rilevare fumo all’interno dei polmoni. Qualche anno fa a Roma una donna era stata vittima di un episodio molto simile a quello di Francesco Pantaleo: tramite uno scontrino la squadra mobile romana era riuscita a rintracciare i negozi dove la vittima aveva comprato un accendino e una tanica di benzina, usati poi per darsi fuoco.

Francesco Pantaleo, continuano le indagini: file importanti scomparsi dal suo pc

Ciò che confonde i Carabinieri è sopratutto il fatto di non aver trovato nulla nei pressi del corpo di Francesco: che fine ha fatto il contenitore di liquido infiammabile usato per uccidere il ragazzo? È bruciato sul posto, o qualcuno lo ha portato via? Sappiamo però che Francesco Pantaleo prima di sparire ha lasciato tutti i suoi effetti personali a casa, compresi il telefono cellulare e un computer nuovo dal quale forse avrebbe cancellato alcuni file.

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È stato Lunedì scorso che la procura di Pisa ha ipotizzato per la prima volta che i resti trovati nella campagna di San Giuliano Terme potessero appartenere allo studente universitario, sparito da Pisa il 24 luglio. Il procuratore Alessandro Crini ha spiegato che “l’altezza del cadavere, intorno al metro e 80, la pelle e gli occhi di colore chiaro hanno convinto gli investigatori ad acquisire campioni biologici dei familiari dello scomparso per sottoporli a comparazione genetica, in particolare con il Dna materno”. 

 

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