Condurre il remake di un programma di successo come Il pranzo è servito non è facile, e Flavio Insinna lo sa bene: “E’ una grande paura”.
Quando gli viene chiesto perchè abbia deciso di cimentarsi in un remake de Il pranzo è servito, Insinna risponde così: “E’ un piccolo classico. Quando parte la musichetta e gira la ruota, non dico che è ipnotico, che risveglia la memoria collettiva… però sì, quel tocco ce l’ha. Non aveva senso stravolgerlo, giochiamo con parole, domande, curiosità, è un gioco aperto a tutti, in leggerezza e allegria”. Più di una volta il presentatore si è detto emozionato di poter finalmente condurre un programma che conosce ed ama sin da quando era piccolo.
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“Sono andato con Marina a proporre la nostra idea al direttore di Raiuno Stefano Coletta che, a sua volta, ne ha parlato con l’amministratore delegato della Rai Fabrizio Salini. Si è provato a ragionare tutti insieme per vedere se era possibile fare questa cosa senza spendere cifre eccessive. Abbiamo capito che si poteva fare” ha raccontato il conduttore parlando di come sia nata l’idea del remake.
Il pranzo è servito, Flavio Insinna: “Il confronto no”
Non è la prima volta che Insinna parla del confronto tra la sua conduzione e quella di Corrado: d’altronde, Il pranzo è servito è diventato uno dei programmi più amati dal pubblico proprio negli anni ’80. E’ inevitabile che il remake venga comparato all’originale. “Nessuno sano di mente può pensare di sostituire Corrado o di essere il suo erede” ha ammesso lo stesso Insinna.
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Recentemente il conduttore è tornato a parlare di tutte le aspettative che ha sul remake del programma. “Se pensi al confronto non ci vai a Il pranzo è servito: è un brivido, una grande paura. Vedevo il programma da ragazzino tornando da scuola, mai avrei immaginato di arrivare a farlo. Ma il confronto no, vale anche per la fiction. Io sono stato fortunato, ho avuto grandi maestri come Nino Frassica e Gigi Proietti”.