Il conduttore de ‘L’Eredità’, Flavio Insinna, si è raccontato in una bellissima intervista in cui parla degli esordi e di come ancora oggi si reputi fortunato.
Flavio Insinna è oggi uno dei conduttori televisivi più amati dagli italiani. L’attore ha cominciato a fare televisione conducendo ‘Affari Tuoi’ ed oggi è il padrone di casa a ‘L’Eredità’, quiz show storico della Rai che è stato condotto da mostri sacri della tv come Carlo Conti e Fabrizio Frizzi. Proprio il confronto con Frizzi inizialmente aveva creato qualche ostacolo, con il pubblico che non riusciva ad accettarlo poiché lo metteva a confronto con il collega tristemente scomparso qualche mese prima.
Flavio mise subito le cose in chiaro, disse che non voleva sostituire e non poteva sostituire un grande professionista come Fabrizio, un gesto di grande umiltà con il quale ha ottenuto la fiducia del pubblico. Con il passare del tempo il confronto è stato messo da parte e Insinna si è conquistato il favore di tutti. Un vero e proprio successo su cui però il conduttore non vuole fare affidamento: “Perché tutto potrebbe finire da un momento all’altro. Non sono uno di quelli che vanno in giro a dire ‘la Rai è casa mia‘. Però io ho fatto i ‘pacchi’ e mi sono divertito come un matto, ho fatto e sto facendo L’Eredità e mi diverto come un matto. E allora sarò sincero: se finisse domani me ne andrei con serenità, ringraziando”.
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Flavio Insinna racconta come è stato preso dalla Rai
Quella di Flavio Insinna potrebbe essere interpretata come falsa modestia, ma al Corriere ha spiegato che la prima lezione imparata dal maestro Proietti è stata proprio quella di non ritenersi intoccabile e di comprendere che in quanto attore la sua fortuna potrebbe finire da un momento all’altro. Quando è stato preso all’accademia di Proietti aveva la paura del pubblico e lavorava per una ditta di traslochi. In quel momento pensava che non avrebbe mai sfondato e che forse era meglio così. Il maestro intravide in lui il talento ed apprezzò quell’umiltà dandogli un’occasione.
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Anche poco prima di essere preso come conduttore di Affari Tuoi, Flavio non più aveva quel timore di esibirsi. Fu il caso che volle che la sua simpatia emergesse: “Avevo fatto Don Bosco, miniserie tv. Mi premiarono a Saint-Vincent, le grolle, le star e tutto. Sul palco c’era Fabrizio. Il mio turno arrivava tardissimo, quando tutti non pensavano che alla cena. Quando Frizzi mi chiamò, io non sapevo di avere il microfono acceso e così dissi: ‘Ma devo proprio?’. Risate in sala. Mi accorsi di avere fatto una figuraccia e allora con Fabrizio cominciai a fare lo scemo, con battute a ruota libera. Qualche tempo dopo mi chiamò la mia agente e mi disse: ‘Ma che hai combinato a Saint-Vincent?’. E io: ‘Oddio, mi puniscono?’. E lei: ‘No, ti vogliono dare Affari tuoi’. Ero morto”.