Al via le sanzioni per i forfettari che non hanno ottemperato all’obbligo di fatturazione elettronica: ecco cosa cambia da domani, 1° ottobre.
Il passaggio obbligato alla fatturazione elettronica ha già coinvolto molti professionisti. Ora è la volta dei forfettari. E per chi non si adegua sono previste multe e sanzioni salate.
L’introduzione della fatturazione elettronica per moltissimi di noi non è una novità: sia chi lavora con un regime fiscale ordinario sia chi possiede una Partita Iva a regime forfettario, infatti, è già a conoscenza della procedura da seguire per attenersi all’obbligo. Per quanto riguarda il secondo caso, a luglio di quest’anno è diventato obbligatorio il passaggio alla fatturazione elettronica, mentre da domani, 1° ottobre 2022, scatteranno anche le multe.
Per il momento, le disposizioni europee prevedono una tempistica precisa entro la quale occorre la fattura elettronica al Sistema di Interscambio (SDI), e in particolare:
I forfettari, dicevamo, da donami 1° ottobre verranno a loro volta sanzionati se non emettono la fattura entro 12 giorni dal momento in cui viene effettuata l’operazione, al pari di tutti gli operatori commerciali. Le vecchie disposizioni restano in vigore solo per le operazioni effettuate tra luglio e settembre 2022.
Le sanzioni per chi non rispetta questo il termine indicato sono piuttosto pesanti: trattasi di multe che vanno dal 5% al 10% di quanto non è stato documentato, mentre nel caso in cui non venga rilevato il reddito effettivo possono essere applicate delle sanzioni comprese tra un minimo di 250 e un massimo di 2.000 euro.
Vale però la pena di ricordare che ci sono categorie di soggetti che restano esonerati dall’obbligo, per cui non rischiano di incorrere nelle sanzioni di cui sopra. Per quanto riguarda i forfettari, infatti, solo chi percepisce un reddito annuo al di sopra dei 25.000 euro deve rispettare la tempistica secondo cui la fattura va trasmessa entro i 12 giorni canonici. Per tutti gli altri l’obbligo decorrerà solo dal 2024.
Tra gli altri professionisti che sono per ora esonerati dall’obbligo figurano gli operatori sanitari, dai medici alle farmacie, i piccoli produttori agricoli, le società sportive dilettantistiche e, infine, tutti coloro che non risiedono in Italia ma allo stesso tempo effettuano o ricevono operazioni. Guai, comunque, a chi non si è messo in regola…
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