Eros Ramazzotti torna a parlare della sua ex Michelle Hunziker, ma ne ha per tutti. Il cantante è infuriato e non si risparmia nei suoi giudizi.
Certi amori non finiscono, cantava quel tale. Non è il caso di Eros Ramazzotti e Michelle Hunziker: i due hanno preso tanto tempo fa strade diverse, e il cuore di entrambi oggi batte per qualcun altro. Eppure, l’ex coppia continua a modo suo a far sognare i fan. E in una nuova intervista il cantante si lascia andare a confessioni inaspettate o quasi…
L’amaro sfogo di Eros Ramazzotti
“Un amore, per quanto grande e per quanto profondo, può finire senza che sparisca l’affetto, la condivisione, il desiderio che l’altro sia felice”: questa la premessa di Eros Ramazzotti in un colloquio con Walter Veltroni su Oggi.
Ciò detto, il cantante ha voluto riflettere su un fenomeno, quello dei social, che talvolta sembra seminare più odio che connessioni: “Stanno diventando il festival del negativo: non capisco perché le persone amino usarli per comunicare livore e odio”. E lui ne sa qualcosa: c’è tutto un mondo di hater che, nascondendosi dietro schermi o nomi finti, tormentano sua figlia Aurora e la sua ex moglie Michelle, oltre che lui stesso: “Vorrei vedere in faccia i leoni da tastiera che insultano chi è grasso, magro, alto, basso!”, sbotta l’Eros Nazionale. “Vorrei controllare se loro sono perfetti. Non mi importa tanto per noi, che facciamo parte del rutilante mondo dei media. Mi importa per la ragazza derisa, per il bambino bullizzato e ne soffre da cani”.
Eros Ramazzotti mette ancora in guardia dai pericoli e dalle trappole del mare magnum del web: “Un grande palcoscenico virtuale in cui un giorno sei una star e il giorno dopo quello che pulisce i gabinetti”. E ai fautori della democrazia virtuale, in cui uno vale uno e titoli di studio, competenze, merito si azzerano, il papà di Aurora risponde che una simile idea “ha finito col rimuovere ogni metro di giudizio. Non sono geloso di questi che hanno successo in un attimo, ma lo trovo ingiusto”.
Per il resto, Eros Ramazzotti sa bene di essere di un’altra generazione, e custodisce gelosamente certi ricordi del suo passato: “Ero con gli amici a Santa Marinella e cercavamo un televisore dove vedere Italia-Brasile. Ne trovammo uno in bianco e nero, con quelle diaboliche antenne orientabili che sembravano fatte apposta per perdere il segnale: più le giravi più veniva nebbia. Ecco, vorrei gustarmi quella partita, emozionarmi come faccio oggi rivedendola, ma essendo un ragazzo, in quei giorni spensierati”. Bisognerebbe scriverci una canzone…