Enrico Montesano non molto tempo fa ha vissuto un evento a dir poco traumatico che lo ha segnato moltissimo e del quale ancora oggi porta i segni dentro di sè.
“Hanno profanato la tomba di mia madre”: così Enrico Montesano, attore e regista di origini romane, ha annunciato nel 2018 ciò che gli è successo in un’intervista a Leggo. L’uomo (come si può ben immaginare) è rimasto profondamente turbato dall’accaduto. “Chiunque sia stato ha violato la memoria e il rispetto per una persona che non c’è più. Oggi mi sento violentato”.
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“Profanare una tomba, violare il rispetto che si deve ai morti è una violenza atroce! Violare e offendere luoghi ai quali sono dovuti venerazione e rispetto non lo possiamo tollerare. Non possiamo tacere né lasciarci andare alla rassegnazione! No all’ accettazione senza reagire, come se tutto ciò fosse ineluttabile. Le cose possono cambiare, devono cambiare”. Così si è sfogato su Facebook Enrico Montesano, arrabbiato.
Enrico Montesano: “Le cose devono cambiare”
“Come ogni domenica, nel cimitero c’era solo un poveraccio all’ ingresso, che appena l’ho avvisato mi ha detto: ‘Non mi dica niente a me, io sono l’ultima ruota del carro, faccia la denuncia’” ha raccontato Montesano. “Al che gli ho risposto: ‘Guardi che io sono la sottoultima ruota del carro perché vengo qui e pago, e per di più me rubano'”.
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L’AMA Cimiteri (che si occupa della gestione dei cimiteri di Roma e provincia) in quel periodo avrebbe risposto così alla rabbia dell’attore: “E’ attivo 7 giorni su 7 un servizio con guardie giurate automunite che operano dalle 6 alle 20 che, oltre a svolgere i compiti di vigilanza, collaborano con il personale AMA”. Ci sarebbero, inoltre, “40 telecamere che monitorano ingressi, camere mortuarie, uffici. Il personale AMA opera in stretta collaborazione con le Forze dell’Ordine, alle quali debbono quindi essere denunciati eventuali furti, danneggiamenti o altri episodi degni di nota”.