Furono l’ex comandante della Gendarmeria Giani e il suo vice Alessandrini gli emissari vaticani con cui parlò Capaldo? La riposta a questa domanda potrebbe segnare una svolta nel caso Emanuela Orlandi.
Domenico Giani e Costanzo Alessandrini, rispettivamente ex comandante ed ex vicecomandante della Gendarmeria vaticana, sarebbero gli emissari della Santa Sede con cui l’ex pm Giancarlo Capaldo, in pensione dal 2017, entrò in contatto per fare luce sul caso di Emanuela Orlandi, la 15enne scomparsa a Roma nell’ormai lontano 22 giugno 1983. Questa, almeno, la conclusione a cui portano alcune indiscrezioni riferite dal numero del settimanale Oggi in edicola domani.
Gli ultimi importanti sviluppi sul caso Emanuela Orlandi
“Ho incontrato due persone a cui ho proposto una collaborazione per trovare una verità che, a parole, cercavamo noi magistrati romani e, sempre a parole, sembrava interessare anche al Vaticano” ha confermato Capaldo a Oggi. “L’impressione è che la loro disponibilità fosse autentica. In che cosa potesse poi consistere il loro aiuto non lo abbiamo potuto verificare, perché i rapporti di fatto si sono interrotti e non c’è stata più la possibilità di lavorare”.
Leggi anche –> Emanuela Orlandi, dalle analisi la verità sulle ossa ritrovate
Nell’intervista al settimanale Capaldo ha anche risposto al suo ex capo presso la Procura di Roma Giuseppe Pignatone, che in una lettera al Corriere della Sera dello scorso 13 dicembre lo aveva criticato per non avergli mai riferito nulla riguardo “alle sue asserite interlocuzioni con ‘emissari’ del Vaticano”: “Non posso che prendere le distanze dalle osservazioni del dottor Pignatone – ha affermato –, posso solo dire che dal mio punto di vista sono errate, sono molto parziali e non ricostruiscono correttamente quel che è successo”.
Leggi anche –> Delitto di Arce, cos’è successo davvero a Serena Mollicone 20 anni fa
Ma sapremo mai la verità su Emanuela Orlandi? «Dovrebbe esserci ancora qualcuno che sa come sono andate le cose – ha risposto l’ex pm –. Il problema è che la verità interessa a parole. Nei fatti ho potuto riscontrare che, famiglia a parte, non c’è un grande interesse a scoprire questa verità».
Capaldo è stato intanto ascoltato dagli inquirenti come persona informata sui fatti nell’ambito di un procedimento avviato dopo la richiesta di informazioni da parte del Csm in merito a un esposto presentato dall’avvocato Laura Sgrò, legale dei familiari di Emanuela Orlandi, avente ad oggetto una “richiesta di accertamenti sulla condotta dei magistrati della Procura di Roma con riferimento ai colloqui intercorsi con il Vaticano per il rinvenimento del corpo di Emanuela Orlandi”.