Elisa Isoardi si lascia andare ad un pensiero profondo sulla natura umana e lo condivide con tutti i suoi follower: cosa ne pensate?
Estate all’insegna della tranquillità e del relax per Elisa Isoardi. La conduttrice la scorsa stagione si è lanciata in due progetti lavorativi che andavano oltre le sue corde, mettendosi alla prova in situazioni che la portassero fuori dalla sua zona di confort. La prima è stata Ballando con le Stelle, sfida che ha accettato con grande entusiasmo ed in cui si è impegnata al massimo. L’altra è stata L’Isola dei Famosi, contesto estremo nel quale si è trovata in maggiore difficoltà ed in cui ha dovuto lasciare per un problema fisico.
Dopo il reality in molti pensavano che la presentazione dei palinsesti avrebbe regalato alla conduttrice un ruolo in qualche nuovo programma, magari proprio in quella Mediaset che l’ha accolta in questo 2021. Purtroppo però pare che per il momento non ci sia alcun progetto che la vede protagonista e che bisognerà attendere ancora per vederla alla conduzione di un nuovo programma. Nel frattempo la Isoardi è diventata una star dei social: il suo profilo è seguito da milioni di italiani e la sua popolarità è in costante crescita.
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Elisa Isoardi sorprende tutti con una riflessione sull’animo umano
Data la stagione e la mancanza di un impegno televisivo, il suo profilo in questo periodo non poteva che riempirsi di foto in costume, tuffi in acqua, gite in barca e rigeneranti riposi sotto l’ombrellone. Tuttavia l’ultimo post di Elisa è leggermente differente dai topos estivi e ce la mostra sempre bellissima ma in camicia e pantaloni mentre osserva la bellezza di un paesaggio montano.
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Proprio l’osservazione di questa meraviglia paesaggistica l’ha probabilmente indotta a pubblicare una riflessione – probabile citazione di un libro – sull’animo umano: “Siamo davvero «convinti che soltanto il normale e il positivo, insomma soltanto il benessere, sia vantaggioso per l’uomo? Che non abbia a sbagliarsi, la ragione, a proposito di codesti vantaggi? Non sarebbe poi possibile che all’uomo non piaccia soltanto lo star bene? Che gli piaccia anzi altrettanto la sofferenza? Che lo star male gli sia di vantaggio giusto quanto lo star bene?»”.