La showgirl Elena Morali è a pezzi dopo aver saputo che la sua amata cagnolina è morta. E non risparmia accuse alla veterinaria che l’aveva in cura.
Elena Morali è rientrata in Italia dall’isola greca di Zante, dove si trovava in vacanza con il compagno Luigi Mario Favoloso, subito dopo aver ricevuto una bruttissima notizia. La sua amata cagnolina purtroppo è deceduta.
L’addio di Elena Morali alla sua fida compagna
La 31enne showgirl bergamasca era legatissima alla sua fida compagna a quattro zampe e, dopo lo choc del lutto, ha lanciato un pesante attacco alla veterinaria che aveva visitato l’animale nelle ore precedenti. Ad aggiungere rabbia e frustrazione al dolore è il fatto che, pur avendo preso un volo d’urgenza, Elena Morali non è riuscita a stringere per un’ultima volta la cagnolina, già deceduta al suo arrivo.
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Elena Morali ha appreso che condizioni di salute del quadrupede si erano aggravate da sua sorella, e non ha esitato a interrompere la vacanza e mettersi subito in viaggio verso casa. “Questa sera il mio cuore si ferma un po’ di più. Sono senza parole e mi prenderò del tempo. Non riesco ancora a metabolizzare”, ha poi scritto la showgirl ieri sera, in una “storia” su Instagram.
E stamani la 31enne è tornata sul social e si è scagliata contro la veterinaria, ovviamente senza mezzi termini. Com’è possibile che abbia perso la cagnolina da “un giorno all’altro”? Quando è partita per la Grecia, qualche giorno fa, l’animale, che aveva 13 anni, stava bene e non mostrava particolari problemi di salute. “Non riesco nemmeno a immaginare una vita senza di te dopo 13 anni”, ha scritto la Nostra, confessando che la bestiola era per lei un affetto al pari di una “sorella” o di una “figlia”.
E a quanto pare non è l’unica a soffrirne: “Non so nemmeno come far riprendere mamma da questa perdita, che ti trattava come una quarta figlia”, aggiunge Elena Morali. Quindi la stoccata “contro quella stupida veterinaria” che “ha rimandato a casa” l’animale “in quelle condizioni dicendo che bisognava aspettare che facesse effetto la cura”. Forse non finisce qui…