Dramma Francesco Nuti, l’amico Veronesi: “Spero che non capisca”

Giovanni Veronesi ha parlato del suo rapporto con Francesco Nuti e delle sue condizioni di salute dopo il drammatico incidente.

Nel 2006 l’attore e regista Francesco Nuti ha avuto un incidente domestico a causa del quale ha riportato un grave danno cerebrale che lo ha privato di parte delle funzioni motorie e di quelle locutorie. L’artista si è risvegliato dopo 4 mesi di coma ed è anche riuscito ad alzarsi dal letto, ma è costretto alla sedia a rotelle ed è bisognoso di assistenza per alcune delle attività basilari della vita.

Di lui ha parlato sui social, in occasione del compleanno, la figlia Ginevra: “Sono fiera di te. Dei tuoi sorrisi, dei tuoi sguardi, dei tuoi occhi malinconici, che hai avuto la premura di donarmi, dei tuoi piccoli ma preziosissimi gesti. Fiera di te, sempre. Il tuo pezzettino di donna”. Un messaggio commovente quello della 22enne che da anni è diventata la sua tutrice legale.

Ginevra ha parlato del padre anche in occasione di un’intervista rilasciata a Mara Venier durante ‘Domenica In‘. In quella occasione ha spiegato: “Papà è stabile, è a Roma con me, dove io continuo gli studi. Io e lui riusciamo a capirci con gli occhi, con lo sguardo. Lui è sempre stato molto espressivo e ci capiamo. Mi riconosce, è contento quando vede me e quando vede la mamma”.

Francesco Nuti, le parole dell’amico Giovanni Veronesi

Di Francesco Nuti ha parlato in una recente intervista al ‘Corriere della Sera‘ anche il suo amico fraterno Giovanni Veronesi. I due hanno lavorato a molti progetti insieme ed il regista gli è riconoscente per averlo introdotto nel mondo dello spettacolo dandogli supporto e fiducia che altri non hanno avuto la fortuna di avere: “Non fa parte della mia famiglia, ma è come se fossimo fratelli. Se non ci fosse stato lui il mio mestiere non sarei riuscito a farlo in questo modo, entrando dalla porta principale”.

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Il regista fa professione d’umiltà ammettendo che in giro ci sono tanti registi con le sue stesse capacità che non sono emersi in mancanza di un aiuto e sottolinea: “Sono stato aiutato un po’ dalla fortuna e molto da Francesco, che nei primi anni della mia carriera mi ha spalleggiato, mi ha prodotto film, me li ha fatti scrivere”.

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Infine Veronesi parla delle visite alla clinica romana in cui si trova e dice: “Non sono sicuro, ma la speranza è talmente tanta che esco sempre soddisfatto. E poi lui sorride, mi guarda, alle volte spero che non capisca perché ho paura che possa soffrirne”. Un desiderio legittimo per chi prova un affetto molto forte per un amico che si trova in una condizione di salute complessa come lui.

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