Kabir Bedim, indimenticabile “Sandokan”, interviene a Domenica In per denunciare quanto sta accadendo nel suo paese: “In India situazione drammatica”.
Mentre l’Italia vede finalmente un piccolo spiraglio di luce in fondo al tunnel dell’emergenza Covid-19, in molti e lontani paesi del mondo la situazione resta drammatica. A ricordarlo, intervenendo a Domenica In, è Kabir Bedi, l’indimenticabile “Sandokan”. In un accorato messaggio il 75enne celebre attore indiano ha richiamato l’attenzione sui numeri spaventosi del contagio nel suo paese. Ma ha anche voluto lanciare un messaggio di speranza.
Il grido d’aiuto di Kabir Bedi
“Qui da noi la situazione resta drammatica – ha detto senza mezzi termini Kabir Bedi -: abbiamo una media di 400mila nuovi casi e 3.000-4.000 decessi al giorno. Vi chiedo di aiutarci in ogni modo dall’Italia, io sto facendo la mia parte lavorando con una Ong italiana che sta cercando di aiutare l’India in un momento così delicato”.
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“Questa settimana ho fatto la seconda dose del vaccino e questa è l’unica notizia positiva che posso darvi” ha aggiunto Kabir Bedi. “Sono felicissimo di essere stato vaccinato”. Il problema è che tanti, troppi suoi concittadini non hanno ancora avuto accesso al prezioso vaccino anti-Covid. E come l’India molti altri paesi sono rimasti indietro nella campagna vaccinale (o non sono partiti affatto).
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Eppure, non più di tre mesi fa, l’India faceva registrare dati del contagio molto contenuti e nulla lasciava presagire una curva così drammatica dell’epidemia di coronavirus. In quell’occasione, infatti, lo stesso Kabir Bedi ipotizzava che il popolo indiano potesse avere una sorta di “immunità naturale” e non vedeva la necessità di vaccinarsi: «Potrei già ricevere la prima dose ma preferisco aspettare”. Poi il drammatico impatto della variante indiana ha avuto l’effetto che sappiamo.