Sarà un’estate caldissima anche sul fronte dei procedimenti giudiziari legati alla scomparsa di Denise Pipitone. Ecco tutte le novità.
Una nuova pesante accusa nei confronti dell’ex pm Maria Angioni, imputata in un altro processo dopo quello per false dichiarazioni legato alla scomparsa di Denise Pipitone. Si complica ulteriormente il giallo della bambina di Mazara del Vallo.
L’ex pm Maria Angioni fu la prima a occuparsi del caso di Denise Pipitone, la bambina di 4 anni che nel 2004 sparì da Mazara del Vallo (Trapani). E’ stata infatti titolare dell’inchiesta sulla scomparsa della bambina mazarese dal settembre 2004 al luglio dell’anno successivo. E, come accennato, è già sotto processo per false dichiarazioni al pubblico ministero. La novità dell’ultima ora è che è stata citata a giudizio anche per le sue dichiarazioni rilasciate in tv sull’operato dell’ex poliziotto Vincenzo Tumbolo.
Maria Angioni, che oggi risiede in provincia di Sassari, è intervenuta in diverse occasioni in programmi televisivi a proposito della riapertura delle indagini sul caso. Ed è arrivata a sostenere di aver trovato Denise Pipitone, scoprendo che era sposata e con una figlia; ma le sue rivelazioni non hanno mai trovato un effettivo riscontro.
Non solo: in alcuni dei suoi interventi televisivi, Maria Angioni aveva parlato di tentativi di depistaggio dell’inchiesta condotta 17 anni fa sulla scomparsa di Denise, di connivenze di forze dell’ordine con i rapitori e di gravissime falle in sede di indagine e accertamenti. Gravi accuse che l’ex pm ha ripetuto davanti ai magistrati e che, essendosi poi rivelate infondate, le sono costate altri procedimenti per false dichiarazioni.
In particolare, nel corso di una puntata del maggio 2021 di Mattino 5, l’ex pm aveva screditato l’operato del commissariato di Mazara del Vallo, tirando in ballo anche l’ispettore Vincenzo Tumbiolo, ormai in pensione, con riferimento alla perquisizione della casa di Anna Corona, l’ex moglie del padre di Denise, tra le principali sospettate del sequestro della piccola: “Il maresciallo Di Girolamo, che era entrato a casa di Anna Corona insieme agli ispettori Vincenzo Tumbiolo e Rosario Accomando, e forse sarebbe opportuno anche fare una chiacchierata con loro di nuovo”, aveva detto.
Il punto è che Tumbiolo non poteva essere presente agli accertamenti, in quanto “era stato sospeso dal servizio dal luglio del 2002 al febbraio del 2005 per una misura cautelare emessa nell’ambito di un’indagine in materia di prostituzione di cui era titolare proprio Angioni”, indagine poi conclusasi con la sua assoluzione. La pm Marina Filingeri sottolinea che l’ex collega “screditava ripetutamente l’operato del personale del commissariato di Mazara del Vallo stigmatizzando con la contestazione di asseriti gravi errori e omissioni, l’attività effettuata”. Morale: dovrà comparire davanti al giudice del Tribunale di Marsala il prossimo 10 novembre per l’inizio del nuovo processo a suo carico.
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