Maria Angioni, 17 anni fa titolare dell’inchiesta sulla scomparsa di Denise Pipitone, ricorda una macchina “che correva alla disperata”: ecco le sue parole.
Sono trascorsi ben 17 anni dalla scomparsa della piccola Denise Pipitone, ma la pm che a suo tempo prese in carico l’inchiesta, Maria Angioni, ricorda ogni minimo particolare della tragica vicenda come fosse ieri, e ha ancora molto da dire, in particolare su un incidente d’auto “sospetto”.
L’incidente sospetto e il nesso con Denise Pipitone
Quel maledetto primo settembre 2004 a Mazara del Vallo la piccola Denise Pipitone svanì nel nulla. Le ricerche non hanno ancora portato al suo ritrovamento a distanza di tanti anni continuano a susseguirsi colpi di scena, nuove piste ed elementi inediti.
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“Questa macchina che scappa e l’incidente che ha avuto è molto importante per le indagini – ha spiegato ai microfoni di Mattino Cinque l’ex responsabile dell’inchiesta, Maria Angioni -. A lungo ho ritenuto fosse la macchina con cui è stata portata via la bambina. Ricordo che oltre al meccanico, c’era anche una coppia. E ricordo che questa coppia aveva indicato un orario in cui aveva visto la macchina”.
“Queste due persone – aggiunge la dott.ssa Angioni – erano state avvicinate da un componente della ‘famiglia allargata’ della bambina, dopodiché avevano cambiato un po’ l’orario. Per questo motivo li avevo ascoltati più volte”.
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“Nel complesso dalle dichiarazioni di questi testimoni, e dalla dichiarazione del meccanico, era emerso che l’auto, correndo alla disperata, era andata a sbattere contro un paracarro di pietra – ha proseguito il magistrato -. I testimoni avevano riferito anche la direzione, compatibile con una fuga dal luogo dove la bambina era scomparsa”. Che possa stare lì la chiave per una svolta decisiva nelle indagini sulla piccola Denise?
