Ora che l’attenzione dei media è nuovamente puntata sul caso di Denise Pipitone, l’ex maresciallo Lombardo parla di una lettera anonima.
A Storie Italiane, l’ex maresciallo Francesco Lombrado è tornato a parlare del caso della scomparsa di Denise Pipitone. L’uomo ricorda come, all’inizio delle indagini, gli sia arrivata una lettera di minacce. “Una lettera anonima ci disse di non intrometterci in questioni di famiglia” ha dichiarato l’uomo. A quanto pare, l’anonimo mittente avrebbe anche minacciato gli investigatori, consigliando loro di “pensare alle loro famiglie”.
Caso Denise Pipitone: la nuova lettera anonima
“Sono diciassette anni che so e sono serissimo, il 100% della realtà dei fatti sulla scomparsa di Denise Pipitone. Io non ho parlato prima per paura” così inizia invece l’ultima lettera anonima ricevuta da Chi l’ha visto. Pare che qualcuno abbia deciso, a distanza di anni dalla scomparsa della piccola Denise Pipitone, di confessare ciò che ha visto. Il dubbio, adesso, rimane: l’anonimo informatore non ha voluto rivelarsi, rendendo le cose ancora più difficili. Testimone pentito o mitomane? Toccherà alla polizia scoprirlo. Con l’attenzione dei media nuovamente puntata sul caso di Mazara del Vallo, tutto è possibile.
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“Ci è arrivata questa lettera anonima che è composta da ben tre pagine dense di notizie. Una lettera in cui un anonimo dice di aver visto Denise. Dice di aver visto Denise in una macchina, con chi l’ha vista e cosa ha visto davvero” ha spiegato Federica Sciarelli, conduttrice di Chi l’ha visto. “Quella che ho in mano è una copia, la lettera è a disposizione della Procura. La stessa lettera che è arrivata a Giacomo Frazzitta, perchè ci siamo ovviamente confrontati”.
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“Le lettere anonime se non sono supportate da qualcosa, non dico una fotografia, rimangono lettere anonime. Lui descrive una scena di cui dice di essere sicuro, stava nella sua automobile a Mazara del Vallo quando viene affiancato da un’altra auto, viene toccato allo specchietto e vede cosa c’è nell’altra macchina. Dice di aver visto Denise e che ci sono tre persone”. Ovviamente, che la storia raccontata sia vera è ancora da provare. “Quello che diciamo è che se sapete qualcosa parlate, in anonimato è troppo poco. Sono passati diciassette anni” dice la Sciarelli, lanciando poi un appello al mittente della lettera anonima. “Le chiedo di farsi sentire, nei modi che lei ritenga opportuno, faccia in modo di mettere fine a tutto questo dolore. Non solo noi, è l’Italia intera che glielo chiede”.