L’ex pm del caso Denise Pipitone, Maria Angioni, ha dichiarato di non voler ritirare le proprie dichiarazioni e di voler andare a processo.
Maria Angioni è stata in tutti questi anni una figura centrale sul caso di scomparsa di Denise Pipitone. All’epoca della scomparsa della piccola, infatti, il pm si trovava ad essere titolare dell’indagine. Anni dopo l’indagine, dopo che il caso è passato ad altri inquirenti, Maria Angioni ha continuato a lavorare separatamente alle indagini e da qualche mese a questa parte ha condiviso parte delle informazioni così individuate con la stampa.
Qualche settimana fa la pm si era detta sicura di aver trovato finalmente Denise Pipitone. Da sempre convinta che la bambina fosse stata salvata dal primo gruppo di rapitori che voleva ucciderla, Maria Angioni ha portato avanti l’ipotesi del secondo gruppo di rapitori e dell’affidamento della bambina ad una delle famiglie collegate alla vicenda. A suo dire, qualche settimana fa aveva trovato le prove che Denise era ancora in vita e che era addirittura diventata madre. Prove che sono state consegnate al pm titolare dell’indagine e che si sono rivelate una falsa pista.
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Maria Angioni indagata per le affermazioni sul caso Denise Pipitone
Maria Angioni è stata iscritta nel registro degli indagati della Procura di Marsala per false informazioni al pm. La donna avrebbe inoltre fatto intendere che quando era a capo dell’indagine ci sarebbero state connivenze tra indagati e inquirenti dell’inchiesta sulla scomparsa della bambina. Ipotesi sulla quale attualmente sta indagando il procuratore. La Angioni sostiene di aver denunciato all’epoca la volontaria mancata registrazione di alcune comunicazioni telefoniche. Tuttavia i magistrati che stanno indagando sulle false informazioni, ritengono che tali informazioni non siano verificate.
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Attualmente, dunque, la Angioni si trova ad un bivio: andare a processo e portare le prove a disposizione o ritrattare tutto. Proprio l’ex pm del caso Denise Pipitone, lo scorso 10 luglio ha chiarito di non avere intenzione di fare passi indietro: “Se ritrattassi, e abiurando dichiarassi che quanto ho detto al PM non è vero, il procedimento penale a mio carico si chiuderebbe subito”, spiega per poi aggiungere: “Io invece mi sto studiando e valuterò tutti gli atti, anche quelli contenuti nei numerosi stralci a mod. 44 e mod. 45 che disposi all’epoca per esigenze di particolare segretezza, e ho già depositato una denuncia penale per falsità materiale in atto pubblico. Io voglio il processo, è una cosa che devo, a me e a tante altre persone che hanno diritto a giustizia e verità”.