I sospetti su Anna Corona nelle indagini relative alla scomparsa di Denise Pipitone erano sempre caduti di fronte a un alibi di ferro. Ora, però, emerge un’altra verità.
Come in un eterno gioco dell’oca, con la differenza che in questo caso non c’è nulla con cui divertirsi, le indagini sul caso di Denise Pipitone fanno un passo indietro e rimettono in ballo ipotesi a suo tempo scartate. La pedina fondamentale stavolta risponde al nome di Anna Corona.
L’ennesimo colpo di scena nel caso Denise Pipitone
Come riporta il magazine Giallo nell’ultimo numero in edicola, una vicina di casa di Anna Corona ha riferito ai Carabinieri che la donna non era al lavoro quando la piccola di Mazara del Vallo fu rapita nell’ormai lontano 2004. Una rivelazione che farebbe crollare l’alibi di ferro della 54enne che si è sempre dichiarata innocente.
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Anna Corona è la mamma di Jessica Pulizzi, sorellastra di Denise che aveva 17 anni all’epoca della scomparsa di quest’ultima. Giacoma Pisciotta, sua ex vicina di casa e tuttora cara amica, ha dichiarato agli inquirenti di ricordare perfettamente cosa accadde quel maledetto giorno. A suo dire Anna Corona rientrò a casa intorno alle 15, e una decina di minuti dopo arrivarono le forze dell’ordine. La domanda cruciale è dove fosse Anna Corona nelle ore precedenti.
E qui la faccenda si complica (o si chiarisce a seconda dei punti di vista). Anna Corona, infatti, ha sempre dichiarato di essere uscita dall’hotel in cui lavorava intorno alle ore 15:30. Una ricostruzione confermata dal foglio delle presenze, dove però la sua firma è stata apposta da una collega, Francesca. Già, perché chi era di servizio quel giorno racconta di non aver più visto Anna dopo le 12. E di Denise si sono perse le tracce pochi minuti prima. Cosa ha fatto Anna Corona dalle 12 alle 15? Nella risposta a questa domanda potrebbe risiedere la chiave risolutiva della drammatica vicenda.