Dopo quattro lunghe ore di interrogatorio, Davide Fontana è crollato: la sua confessione sull’omicidio di Carol Maltesi è terrificante.
A denunciare la scomparsa di Carol è stato proprio il suo assassino: sperando forse di allontanare da sé i sospetti, Davide Fontana si è presentato in caserma dichiarando di aver visto la ragazza allontanarsi in auto. E’ stata proprio questa storia a far interessare gli inquirenti all’uomo, che (cambiando troppe volte versione) non ha fatto altro che attirare tutta l’attenzione. Così, dopo quattro ore di interrogatorio, Fontana è crollato: la sua confessione però è stata molto più cruenta di quanto si potesse immaginare.
Carol e Davide già si conoscevano da qualche tempo. I due avevano iniziato ad uscire insieme nel 2020, quando l’uomo ha lasciato la moglie così da poter stare con la ragazza. La relazione (descritta da lui come ‘molto aperta’) non è durata, ma sembrava che tutto andasse bene: entrambi hanno iniziato a vedersi con altre persone, continuando comunque a frequentarsi. Il giorno dell’omicidio, Davide Fontana si è presentato a casa della Maltesi: “Dovevamo fare due video” ha spiegato l’uomo. La giovane infatti lavorava nel mondo hard (dove era conosciuta con il nome di Charlotte Angie): Fontana quella mattina con lei avrebbe registrato ben due video. Il primo li vede a letto insieme, mentre “il secondo [è] molto più violento”.
Sembra quindi che l’uomo abbia filmato con il cellulare tutto l’omicidio. Nella sua confessione Fontana racconta di aver legato Carol ad un palo da pole-dance (che si trovava al secondo piano dell’abitazione della ragazza) e di averle coperto la testa con un sacco nero. Secondo alcune fonti, fino a questo punto la giovane era ignara di tutto: pare che anche queste azioni facessero parte di un ‘copione’, o almeno così ha raccontato Fontana. Poco dopo però l’uomo avrebbe afferrato un martello, iniziando a colpire prima il corpo e poi il volto di Carol. “Ho iniziato a colpirla forte” ha spiegato lui alla polizia. Fino a questo momento, però, la storia aveva un grande ‘buco’: il movente.
Nel corso del suo interrogatorio, Fontana ha sempre dichiarato di “non sapere ciò che stava facendo”. Si sarebbe accorto delle sue azioni solo dopo aver colpito ripetutamente Carol alla testa: a quel punto, invece di chiamare aiuto, le ha tagliato la gola. “Un atto di pietà” dice l’uomo, che giustifica il gesto dicendo di non volerla veder soffrire. A questo punto, se possibile, il racconto diventa ancora più macabro. Fontana compra un’accetta ed un seghetto, poi torna a casa di Carol ed inizia “a deprezzarla” (in parole sue). Più tardi la vicina di casa testimonierà di averlo visto passare per il vialetto sempre sereno e cordiale.
Dopo aver chiuso la ragazza in “cinque sacchi neri” Fontana aspetta finché non gli viene consegnato un freezer ‘a pozzetto’ (ordinato per l’occasione). In questo periodo Fontana ha continuato a spostarsi con la macchina della sua vittima, usando anche il suo telefono per rispondere ai messaggi di amici e parenti. Una volta passati tre giorni nasconde i resti di Carol, ne mutila il corpo così che non venga riconosciuto e l’abbandona in discarica a cielo aperto. Ma non è tutto: Fontana apre un profilo su OnlyFans (dove pubblica video hard), aggiorna il suo blog di ricette, conosce persino una ragazza online. Tutto pur sapendo di aver ucciso Carol Maltesi.
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