Allarme variante Delta: dov’è in Italia e come contrastarla

La variante Delta (o indiana) è giunta in Italia e diventerà dominante in tutta Europa: in quali regioni è diffusa e come contrastarla.

Registrata per la prima volta in India e diffusasi a macchia d’olio nel Regno Unito, la variante Delta del Covid-19 si trova anche in Italia e progredisce rapidamente. La sequenza variata del virus è stata rintracciata nei nostri confini per la prima volta a maggio. Verso la metà di quel mese i casi di coronavirus che presentavano la sequenza mutata erano il 3,4% di quelli totali, mentre ad oggi rappresentano il 25% dei contagi. Tuttavia la percentuale potrebbe essere ancora più alta di quella riscontrata. Ciò che è certo è che, come accaduto con la variante Alfa (o britannica), il nuovo ceppo del virus è destinato a diventare dominante non solo in Italia, ma nel resto d’Europa.

La migliore arma a disposizione contro la variante Delta rimane il vaccino. L’esperienza britannica ha dimostrato infatti che il nuovo ceppo del virus è più contagioso della versione precedente, si diffonde più rapidamente e infetta anche coloro che hanno fatto la prima dose del vaccino. Proprio in Gran Bretagna in questi giorni si sta registrando un nuovo picco di contagi (16mila ieri), ma grazie al fatto che il 60% della popolazione è vaccinata, la diffusione della variante è stata contenuta.

Covid, Variante Delta: dove si trova in Italia e come contrastarla

Secondo quanto riferito le regioni in cui la variante è maggiormente diffusa sono la Lombardia (3,4%), ma soprattutto la Campania. Il ceppo indiano del virus si trova anche in Piemonte, Trentino, Veneto, Emilia, Toscana, Umbria, Puglia, Sicilia e Lazio. Della diffusione ha parlato il premier Draghi, il quale ha sottolineato come l’unico modo per contrastarla sia accelerare ulteriormente la campagna di vaccinazione: “Procedere nella campagna vaccinale con la massima intensità”.

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Tale necessità è stata sottolineata anche dalla direttrice del centro europeo per il controllo delle malattie, Andrea Ammon: “Sfortunatamente, i dati preliminari mostrano che la variante Delta può infettare anche individui che hanno ricevuto solo una dose dei vaccini attualmente disponibili. È molto probabile che circolerà ampiamente durante l’estate, in particolare tra i soggetti più giovani che non sono oggetto di vaccinazione: ciò potrebbe causare un rischio per chi non è completamente vaccinato”.

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Per tale motivo Ammon ritiene che bisognerà somministrare la seconda dose il prima possibile, cercando di farlo entro l’intervallo minimo di tempo necessario per somministrarla. Questo significa accelerare ulteriormente la campagna vaccinale per evitare che la diffusione della variante Delta durante l’estate porti all’esigenza di bloccare nuovamente tutto.

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