È spirato questa mattina tra le mura della clinica San Giuseppe di Milano Vittorio Gregotti, figura di riferimento per l’architettura italiana del XX secolo. Ricoverato a causa di una polmonite da Coronavirus, Vittorio si è spento all’età di 92 anni.
Nato a Novara nel 1927, Vittorio Gregotti si è laureato nel 1952 al Politecnico di Milano e ha ricoperto il ruolo di docente ordinario di composizione architettonica presso l’istituto Universitario di Architettura (IUAV) di Venezia.
Nel 1964 Gregotti ha gestito la sezione introduttiva per la Triennale di Milano, mentre dal 1974 al 1976 è stato direttore delle arti visive per la Biennale di Venezia.
Considerato uno dei più grandi maestri urbanisti italiani del Novecento, Vittorio Gregotti aveva alle spalle oltre 60 anni di illustre lavoro. Tramite lo studio Gregotti Associati – fondato nel 1974 – Vittorio si è occupato di oltre 1600 progetti in tutto il mondo, tra i quali è possibile annoverare il quartiere Bicocca di Milano, lo stadio olimpico di Barcellona, il Centro Culturale a Bélem, lo stadio comunale Luigi Ferraris di Genova, la Place de l’Etoile a Strasburgo e l’ormai controverso quartiere popolare ZEN di Palermo.
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