Sulla pagina di Chi l’ha visto? è stato condiviso un importante messaggio sociale per sensibilizzare la popolazione e fermare l’odio.
L’Italia ha vissuto con profonda partecipazione il dolore causato dall’omicidio di Elena Del Pozzo da parte della madre. La scoperta che ad uccidere la bimba di cinque anni è stata proprio la donna che avrebbe dovuto proteggerla da ogni male, colei di cui più di tutti la piccola si fidava, ha generato una violenta reazione durante i funerali della piccola.
Mentre il Vescovo di Catania officiava la messa e chiedeva al padre della bimba e a tutti i parenti di perdonare la madre per quello che aveva fatto, i presenti assaltavano la macchina dei nonni di Elena e manifestavano una rabbia priva di senso, una forma di giustizialismo che non si pensa di vedere nel XXI secolo e che dev’essere a tutti i costi condannata così come vengono giustamente condannati tutti gli atti di violenza.
Non si può pensare di fare giustizia invocando la morte di qualcuno, non si può pensare che una seconda ingiustizia possa lavare la prima. Comprensibile provare rabbia e dispiacere nell’apprendere della morte di una bambina così piccola per mano della madre, diverso è passare dal provare certe emozioni ad agire. Assurdo assistere a fenomeni come quelli che si sono verificati a Catania: la vendetta non porta che ad altro dolore e ad altra vendetta.
Chi l’ha visto? Il messaggio importante per fermare la spirale d’odio
Sebbene si tratti di un messaggio scollegato da quanto successo nel giorno dei funerali di Elena a Catania, il messaggio condiviso oggi da ‘Chi l’ha visto?’ nella pagina Instagram ufficiale appare calzante anche con questa situazione. In un post in cui si informa i fan che mercoledì prossimo andrà in onda un’altra puntata e che già da oggi è possibile guardare in streaming l’intera puntata andata in onda mercoledì scorso, si legge:
“I figli non sono nostri, i mariti non sono nostri e le mogli non sono nostre… bisogna allargare le famiglie affinché l’affetto circoli al posto dell’odio e combattere il possesso malato”.
Messaggio chiarissimo, che sottolinea come l’amore non corrisponda con il possesso della persona amata. L’amore è volere il bene della persona amata, anche quando questo significa lasciarla andare, farla allontanare da noi perché lo stare con noi comporta sofferenza. L’amore è comprendere che chi ci sta accanto è un bene prezioso, un dono che riceviamo dalla vita ed in quanto tale va trattato. Solo quando si capisce che non si può possedere una persona si riesce a provare un affetto sincero e si abbandona l’odio.