La procura di Genova ha aperto un fascicolo per omicidio sulla morte di Mauro Risone, 41enne disabile e diabetico, deceduto lo scorso luglio. Ecco i nuovi inquietanti dettagli svelati da Chi l’ha visto.
Un giallo nel giallo, oltre che un dramma nel dramma. La procura di Genova ha aperto un’indagine dopo la morte di Mauro Risone, 41enne figlio disabile di Clara Ceccarelli, la commerciante di 69 anni massacrata un anno e mezzo fa nel suo negozio nel pieno centro del capoluogo ligure dall’ex Renato Scapusi, disoccupato di 60 anni poi condannato all’ergastolo.
L’ipoteso al vaglio degli inquirenti è che anche il figlio di Clara Ceccarelli possa essere stato ucciso. Si indaga dunque per omicidio. Disabile e affetto da gravi problemi di diabete, Risone è morto a metà luglio in circostanze poco chiare. Il 3 luglio era infatti stato ricoverato all’ospedale Galliera perché vomitava sangue.
Sul caso punta i riflettori anche Chi l’ha visto: “Detersivo nello stomaco, per la morte del figlio di Clara Ceccarelli la procura di #Genova indaga per omicidio – si legge in un post sulla pagina Instagram del programma di Rai 3 -. Tre ulcere causate da sostanze caustiche rivelate dall’autopsia sul corpo di Mauro Risone, 41 anni, deceduto a luglio. Per la commerciante uccisa a coltellate il 19 febbraio 2021 nel suo negozio è stato condannato in primo grado all’ergastolo l’ex compagno, Renato Scapusi”.
A detta dell’autopsia, infatti, il 41enne sarebbe stato ucciso da una serie di ulcere provocate da sostanze caustiche. Qualcuno potrebbe aver sciolto del detersivo nel cibo. Ora non resta che attendere l’esito degli esami tossicologici. I riflettori sono puntati sull’eredità quale possibile movente: Mauro Risone possedeva cinque appartamenti tra Genova e Imperia e 130mila euro di liquidità sul conto. Ma si valuta anche l’ipotesi del bullismo: il 41enne potrebbe essere stato preso di mira da alcuni ragazzi e costretto a ingerire quelle sostanze corrosive.
La madre della vittima, lo ricordiamo, era stata uccisa a coltellate dentro il suo negozio, poco prima dell’orario di chiusura. Aveva lasciato il compagno per via dei suoi problemi di ludopatia. Scapusi, poi riconosciuto colpevole di omicidio, era fuggito ed era stato rintracciato dagli agenti delle volanti e della squadra mentre tentava di togliersi la vita. Lo scorso gennaio l’uomo è stato condannato all’ergastolo.
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