Carolina Marconi ha condiviso un post amaro sulla sua attuale condizione e su un problema che riguarda tanti altri in Italia.
La storia di Carolina Marconi è stata presa a cuore da tutti gli italiani. La giovane attrice stava facendo un controllo standard prima di cominciare insieme al compagno a provare ad avere un figlio. Purtroppo da questi controlli ha scoperto di avere un cancro e da quel momento la sua vita è cambiata, così come le sue prospettive.
Le ansie, le paure, le speranze e i sogni di Carolina sono compresi e condivisi da tante persone in Italia. Ci sono donne che come lei hanno battuto la malattia e che oggi si trovano nella condizione di dover vivere in una società discriminante nei confronti di chi ha dovuto soffrire e lottare contro questo terribile male. Di tutte queste donne la Marconi si è fatta portavoce ancora una volta nel giorno di Pasquetta.
Nel post pubblicato ieri sera, Carolina ha raccontato il suo weekend festivo, spiegando di aver passato giorni sereni tra compleanni e feste e di aver scelto per Pasquetta di passare un giorno di relax insieme al suo compagno. Proprio mentre i due si rilassavano hanno visto le famiglie felici intorno ed hanno provato felicità e un pizzico di amarezza. Dopo aver ammirato la bellezza dei bambini e della vita familiare, infatti, entrambi hanno avuto il timore che tutto quello non potranno mai provarlo.
A quel punto Carolina si è posta come portavoce per tutte quelle donne che come lei si sono dovute confrontare con un atteggiamento discriminatorio da parte della società nei confronti di chi ha avuto il cancro: “La verità è che mi sento arrabbiata, impotente ferita, un paese che per me era il più bello del mondo ..io sono Italiana, mio padre era italiano, pensavo non ci fossero tutte queste discriminazione cui sono venuta a conoscenza ultimamente..purtroppo se ti ammali sono cazzi, nn hai più diritto di fare nulla non possiamo essere liberi di guardare al futuro senza convivere con l’ombra della malattia..e nn siamo assolutamente tutelati”.
Carolina riporta poi le testimonianze che le sono giunte tramite Instagram. Ci sono donne che si sono viste rifiutare dei prestiti per fare il mutuo o per poter arredare la casa con il marito, altre che si sono viste rifiutare la possibilità di adottare. Quindi chiede al governo italiano di seguire l’esempio di altri Paesi come la Francia, il Belgio, il Lussemburgo e il Portogallo, in cui esiste un piano di sussistenza per pazienti oncologici dopo la guarigione.
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