Davide Fontana ha barbaramente assassinato Carol Maltesi per poi farla a pezzi: com’è riuscito a mettere in piedi una simile messinscena?
“Indomita ferocia”, “bestiale violenza” e “totale mancanza di ogni senso di umana compassione”: è quanto si legge nel profilo tracciato su Davide Fontana, il 43enne bancario “insospettabile” e glaciale che ha ucciso Charlotte Angie a Rescaldina. Un killer che ha incredibilmente imbastito una diabolica catena di bugie.
Il folle piano del killer di Carol Maltesi
Nelle 19 pagine dell’ordinanza cautelare firmata dalla gip bresciana Angela Corvi per la convalida del fermo di Davide Fontana, il bancario reo confesso dell’omicidio della 26enne Carol Maltesi, si rimarca “l’assenza di qualsiasi scrupolo morale” e la “piena consapevolezza e volontà dei propri atti”. La poveretta è stata uccisa e fatta a pezzi, per poi diventare suo malgrado la protagonista di una messinscena durata ben 70 giorni, dal 10 gennaio al 20 marzo 2022. Il 40enne mandava regolarmente sms al padre e alla madre malata della ragazza, dicendo loro che era felice, in vacanza, sempre impegnata altrove. Neppure l’ex compagno, padre del figlio della 26enne, ha dubitato del comportamento del folle alter ego.
Dopo l’omicidio “per oltre due mesi – scrive il gip – l’indagato escogitava, preparava ed attuava una complessa strategia per occultare l’orrendo delitto commesso, fare sparire il corpo e così definitivamente sottrarsi da qualsiasi responsabilità: si procurava gli arnesi per fare a pezzi il cadavere, un congelatore per conservarlo senza destare sospetti, affittava una casa isolata per fare sparire ogni traccia della ragazza, compiva una serie di sopralluoghi funzionali ai suoi scopi, si fingeva Carol al cellulare e compiva ogni possibile azione per simulare la sua esistenza in vita”.
Insomma, quello di Davide Fontana è il profilo di un “insospettabile” che si divideva tra il lavoro in banca, i social e il blog di cucina “Uomo alla coque”. Ma la cosa che lascia davvero sconcertati è che ha continuato a vivere come nulla fosse anche dopo l’omicidio. Il movente? L’ex fidanzata e partner sui set dell’hard amatoriale gli aveva annunciato che “intendeva lasciare Rescaldina e trasferirsi fra il Veronese, dove risiedeva il figlioletto, e Praga”. Lui però, si legge ancora nell’ordinanza, “non poteva accettare di vivere senza la ragazza, che per lui era tutto”. E durante l’ultimo rapporto, filmato con il cellulare, “aveva pensato che l’avrebbe persa”. E’ finita con una serie agghiacciante di colpi alla testa col martello: così lui “le toglieva barbaramente la vita, durante un gioco erotico che avevano concordato, approfittando della evidentemente incondizionata fiducia che la giovane riponeva in lui”.