Il noto conduttore televisivo Carlo Conti è incredulo e sconvolto per quanto sta accadendo in queste ore sotto gli occhi di tutti noi: ecco le sue parole.
Da un giorno all’altro, almeno in apparenza, il mondo è ripiombato in un passato oscuro e che si sperava morto e sepolto. E invece, di fronte allo stupore impotente della comunità internazionale, la Russia ha attaccato l’Ucraina, dando inizio a una guerra a tutti gli effetti. Una guerra che “riguarda tutti noi, il nostro vivere da liberi e le nostre democrazie”, come ha detto il Presidente del Consiglio Mario Draghi. E vada da sé che anche i personaggi del mondo dello spettacolo sui social hanno condannato l’attacco russo.
Lo stupore di Carlo Conti su Instagram
“Possibile che la storia non abbia insegnato niente all’umanità ? #peace&love”: così scrive Carlo Conti, senza citare esplicitamente Putin, la Russia o l’Ucraina, ma con un chiaro riferimento a quanto sta accadendo in queste drammatiche ore alle porte della nostra Europa.
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Parole, quelle di Carlo Conti, condivise da tante altre star del piccolo schermo, della musica e dell’arte in generale che sui social hanno condannato l’attacco russo: da Laura Pausini ad Alessia Marcuzzi a Bianca Guaccero.
“Mi chiedo a questo punto se qualcuno invece di studiare storia a scuola stava a casa a giocare a Risiko”, riflette la Pausini. “Chi come me ha dovuto spiegare ad un figlio di avere forza e coraggio in questi due anni di pandemia, cosa può spiegare oggi quando tornerà da scuola e vedrà queste immagini?”.
Claudia Gerini, invece, scrive che “non abbiamo imparato niente dal passato”. E la Guaccero, accompagnando sua figlia a scuola, ha rivolto proprio a lei il suo pensiero sulla crisi ucraina: “Oggi guardando negli occhi mia figlia che stava per entrare a scuola… mi sono sentita in colpa… in colpa perché non posso proteggerla dalla agghiacciante mediocrità umana. La guerra è tutto ciò che va contro l’essere umano e la sua evoluzione… Mi vergogno”. Ma la domanda che risuona implacabile, senza avere risposta, è soprattutto “perché?”.
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