Dinnanzi alla Corte d’Assise, la fidanzata di Benno Neumair lo ha accusato di averla costretta a mentire durante l’interrogatorio.
Tra qualche giorno si terrà la terza udienza del processo per omicidio che vede imputato Benno Neumair. Il ragazzo è stato accusato di aver premeditato ed eseguito l’omicidio dei suoi genitori. Un vero e proprio progetto, secondo quanto ricostruito dall’accusa, visto che il giovane avrebbe organizzato tutto anche per crearsi un alibì e cercare di depistare le indagini.
D’altronde sulla colpevolezza di Benno non ci sono dubbi, è stato il ragazzo stesso che il 21 febbraio 2021 ha ammesso di aver commesso il duplice omicidio. Non vi è dubbio nemmeno sul fatto che abbia cercato di occultare i cadaveri dei genitori, visto che il corpo della madre è stato trovato solamente il 6 febbraio 2021, ovvero un mese dopo che era scomparsa, e quello del padre solo il 27 aprile.
Durante il processo, dunque, si ascolteranno i testimoni di questa orribile vicenda di cronaca nera per stabilire quale debba essere la pena da infliggere all’imputato. L’accusa cercherà di dimostrare senza dubbi che l’omicidio è stato premeditato e che nei giorni successivi l’imputato ha agito con freddezza per cercare di coprire le proprie tracce e depistare le indagini.
Benno Neumair, le accuse dell’ex fidanzata
Nel corso della seconda udienza del processo, l’accusa ha chiamato a testimoniare contro l’imputato l’ex fidanzata Martina. La ragazza quando è stata interrogata dai Carabinieri ha dichiarato che la sera dell’omicidio era insieme a Benno, fornendogli l’alibi per essere scagionato. Proprio per questo motivo la giovane è stata accusata in sede d’indagine per favoreggiamento, un’accusa che poi è stata archiviata.
Davanti ai giudici l’ex fidanzata dell’imputato ha riferito di essere stata spinta proprio da Benno a mentire su cosa avesse fatto quella sera: le ha detto di dire ai Carabinieri che erano stati insieme a fumare della marijuana. La ragazza ha inoltre raccontato di come nei giorni precedenti alla morte dei genitori l’imputato fosse disperato e le avesse confessato in lacrime di soffrire perché non si sentiva amato quanto la sorella. La sera dell’omicidio e quelle successive, invece, il ragazzo si era mostrato molto più sereno, come se avesse risolto ciò che lo faceva soffrire.
Stando alla ricostruzione processuale, i tentativi di depistaggio sono stati molteplici. Benno ha coinvolto la ragazza delle pulizie, dicendole di andare a pulire l’appartamento dopo aver ucciso i genitori e giustificando le macchie sul pavimento sostendendo che si trattava del vomito del suo cane.