Barbara D’Urso ha deciso di schierarsi apertamente contro gli atti di violenza e discriminazione nei confronti della comunità LGBTQIA+.
L’omofobia è un crimine che non dovrebbe più essere tollerato in Italia ma che, sfortunatamente, spesso si trova ancora ad essere perpetrato per mano di molti. Diverse campagne sono partite, anche dal Governo, in favore della comunità LGBTQIA+ e molti personaggi dello spettacolo si sono schierati contro questo reato. Anche Barbara D’Urso da diverso tempo ha voluto fare sentire la sua voce a riguardo, difendendo i diritti della comunità LGBTQIA+ e scagliandosi contro coloro che continuano a discriminare coloro che vi appartengono. Da grande alleata quale ha dimostrato di essere, quest’oggi ha voluto dire la sua su quanto successo a un ragazzino di 12 anni. L’adolescente a quanto pare è stato aggredito da un gruppo di altri giovani, forse suoi coetanei.
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Aggredire un ragazzino non è normale, anche Barbara D’Urso denuncia un tale gesto
Il ragazzino aggredito, cui è stato attribuito il nome di Matteo per la privacy, è stato aggredito al parco, nel quartiere di Infernetto, lungo la Colombo tra Ostia e l’Eur. Il motivo? “Perché usa lo smalto, mette l’eye-liner e ha i capelli lunghi“. Argomentazioni di questo genere non sono più tollerabili e anche Barbara D’Urso su Twitter ha giustamente sbottato: “Tutto questo non è più tollerabile!” La conduttrice non ha mai nascosto di essere una grande alleata della comunità LGBTQIA+ e anche questa volta ha condannato l’accaduto. Da tempo porta avanti anche una sua personale campagna di sradicamento di comportamenti di istigazione all’odio e all’omofobia.
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Il piccolo Matteo è stato preso a spintoni e gli hanno tirato addosso delle uova…il tutto condito da frasi come: “Frocio di m***a! […] Gay schifoso! […] Ma sei uomo o femmina?” Le amiche con cui il ragazzino era in giro lo hanno difeso e i ragazzi hanno scagliato insulti anche contro di loro. Comportamenti di questo genere, nel 2021, non dovrebbero più esistere ma la strada per riuscire a debellarli sembra essere sfortunatamente ancora lunga.