Bancomat, come cambieranno i prelievi di contante. Nel prossimo futuro, l’operazione potrebbe divenire più costosa e anche più complessa, vista la costante diminuzione degli sportelli automatici e delle filiali bancarie.
Bancomat spa sta ipotizzando un sistema di revisione dei costi che comporterebbe l’incremento dell’importo delle commissioni applicate al prelievo di contanti. Vediamo nel dettaglio di che cosa si tratta.
Per i consumatori il prelievo di contante dagli sportelli automatici potrebbe diventare un’operazione più costosa e più difficile di quanto non sia allo stato attuale.
Il primo luogo, poiché sempre inferiore è il numero delle filiali bancarie sul territorio nazionale. Il numero dal 2010 ad oggi è infatti in costante calo. Da oltre 33.000 nel 2010 infatti, i dati di Bankitalia annoveravano nel 2019 poco più di 24.000 filiali dell’ambito dell’intera penisola.
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Per altro, per quanto riguarda gli sportelli bancari, sempre Bankitalia, come si legge su Corriere.it, ha mostrato una concentrazione della presenza di circa il 57 % nelle regioni del Nord.
Inoltre, sulle banche pesano i tassi negativi imposti dalla Banca centrale europea sulla gestione della liquidità dei loro clienti. Per questo sempre di più si lavora negli istituti bancari al fine di ridurre l’eccesso di liquidità.
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Bancomat spa, la società che gestisce i circuiti di pagamento e prelievo più diffusi sul nostro territorio nazionale, vantando 125 banche italiane come socie, ha ideato inoltre un progetto di revisione dei costi. Tale progetto prevede l’abolizione della commissione interbancaria e il pagamento invece della commissione applicata al prelievo, a seconda dell’istituto dal quale si effettua l’operazione. La proposta è ora all’esame dell’Antitrust. Se sarà approvata, il consumatore si troverà a non pagare più la commissione interbancaria di 0,5 euro a prelievo, ma dovrà corrispondere una commissione di importo differente a seconda della banca dalla quale effettua il prelievo. Commissione che, stabilita a discrezione di ogni banca, potrebbe quindi presentarsi anche come più elevata.
Sapremo entro la fine di quest’anno cosa avrà stabilito in merito l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.
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