L’avventura di Memo Remigi a Ballando con le stelle si è conclusa sabato scorso: il cantante non è d’accordo con il verdetto della giuria.
Fino alla settimana scorsa Memo Remigi è stato una delle più grandi sorprese di questa edizione di Ballando con le stelle. Il cantante 83enne ha stupito tutti per la sua mobilità e per la capacità di imparare passi di danza complessi in poche settimane. Al pari di Valeria Fabrizi, infatti, ha dimostrato che ballare non è questione di età. Tutti ad un certo punto hanno sperato che la vittoria finale si giocasse proprio tra l’attrice e il cantante, ma lo scontro “fatale” tra i due è avvenuto lo scorso sabato.
Memo e Valeria sono stati messi in sfida diretta e a vincere il confronto è stata l’attrice. Memo Remigi e la compagna di ballo Maria Ermachkova sono dunque andati allo spareggio, dove, come al solito, si è trovato anche Alvise Rigo insieme alla maestra di danza Tove Villfor. Lo spareggio è stato vinto da quest’ultima coppia, ormai abituata ad andare in spareggio e vincere, visto che ci vanno ogni settimana dall’inizio della trasmissione.
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Memo Remigi contro i giudici di Ballando: “Avevo ballato meglio io”
Intervistato dal settimanale Mio, il cantante ha contestato la decisione dei giudici sulla sfida tra lui e la Fabrizi: “Lei recita molto nel ballo, ma siamo lì per ballare. Ho ballato meglio io, ma hanno dato i punti a Valeria perché aveva male al ginocchio: è stato un voto di pietismo, ma così non è una sfida reale“. Continuando la propria lamentela sul giudizio, ha aggiunto: “Se avessero dato i punti a me, com’era giusto, non sarei andato allo spareggio con il ragazzone. Ha vinto Alvise perché a quell’ora i miei fan erano già a letto”.
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Successivamente l’ex concorrente ha espresso un proprio giudizio anche sui giudici della trasmissione che definisce “Strani“. Il perché di questa definizione lo spiega poco dopo: “Magari ti dicono parole straordinarie e poi ti danno voti bassi oppure, al contrario, non ti aspetti un bel voto e poi ti sorprendono”. A suo avviso, infine, il meno obiettivo del lotto sarebbe Guillermo Mariotto, troppo spesso secondo lui guidato nel giudizio dalla simpatia personale.