Dopo essersi ammalata di cancro al seno, Antonella Elia ha subìto una mutilazione che l’ha segnata per sempre. Ecco le sue parole.
“Sono squartata”: così dice un’Antonella Elia molto diversa da quella cui il pubblico televisivo è abituato. “Non ho privacy. Questo era il mio ultimo segreto che non avrei voluto rivelare, volevo restasse tale e non farlo in pasto in televisione”. Invece ora è di dominio pubblico.
La ferita insanabile di Antonella Elia
“Nel 2016 ho scoperto di avere un tumore” ha raccontato Antonella Elia in un toccante post sui social. Per la prima volta la showgirl ha raccontato di aver dovuto fare i conti con un carcinoma che le ha fatto temere il peggio: “Sono stata operata con l’asportazione di un quadrante al seno di 4 cm. Sono stata squartata, una mutilazione che mi ha segnata per sempre, che mi ha colpita nella mia femminilità”.
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Dopo una parziale confessione durante la sua esperienza al Grande Fratello Vip, Antonella Elia ha deciso di raccontarsi senza filtri: “Dagli attacchi miserabili e gratuiti che ho ricevuto in questi ultimi giorni ho deciso di lasciar perdere denunce e querele, e di trasformare la mia dolorosa esperienza in aiuto. Non c’è da vergognarsi di essere malati, la diagnosi precoce può salvare la vita: la prevenzione, la mammografia, lo screening sono fondamentali, ed io che ne sono uscita sono qui per testimoniarlo”.
“La mia fortuna – ha aggiunto Antonella Elia in un’intervista a Panorama – è stata prendere il tumore allo stadio iniziale. Il modo in cui si affronta una diagnosi di cancro prescinde assolutamente dalla gravità dello stesso. La malattia non va strumentalizzata, è un percorso doloroso per tutti… Alla fine della mia dichiarazione in studio mi sono scese le lacrime. Per me questa è stata una mutilazione che non avrei mai voluto si venisse a sapere. Di me ormai si sa tutto. Sono squartata, non ho privacy. Questo era il mio ultimo segreto che non avrei voluto rivelare, volevo restasse tale e non farlo in pasto in televisione”.
In conclusione, Antonella Elia, citando una frase Nadia Toffa, rivendica “il diritto di parlare apertamente della nostra malattia, che non è esibizionismo né un credersi invincibili, anzi: è un diritto a sentirsi umani. Anche fragili, ma forti nel reagire”.