Andrea Delogu ha vissuto un’infanzia difficile, crescendo in mezzo ai tossicodipendenti che cercavano una via di fuga dall’eroina.
Oggi è una delle deejay più amate e ammirate d’Italia. Sul suo volto e nel suo sguardo non si percepisce alcuna tristezza di fondo, nemmeno un briciolo di rabbia, ma solo serenità, allegria e determinazione. Andrea Delogu però ha vissuto un’infanzia non convenzionale a causa di un errore che avevano commesso i suoi genitori in gioventù. Entrambi avevano cercato di colmare un vuoto esistenziale con l’eroina e questo aveva devastato le loro vite.
Proprio quell’errore li ha portati entrambi a San Patrignano, comunità per tossicodipendenti sita in Emilia, nei pressi di Cesena, la città in cui la deejay è nata. La lotta dei genitori contro l’eroina l’ha costretta a vivere l’infanzia nella comunità per tossicodipendenti, ma non avendo conosciuto altra realtà, per Andrea quella era la normalità. Solo dopo, quando i genitori, finalmente liberi dalla dipendenza, hanno deciso di trasferirsi a Rimini, ha capito quanto diversa fosse stata la sua vita fino ad allora.
Di quella esperienza estrema non ha parlato a nessuno fino ai 28 anni. In seguito ha capito che si trattava di una parte della vita che andava affrontata e lo ha fatto scrivendo il suo primo libro intitolato ‘La Collina‘. Nel corso di un’intervista rilasciata qualche anno fa a ‘Repubblica‘, Andrea ha parlato apertamente dell’infanzia ed ha spiegato: “Ho avuto un’infanzia felice. Mio padre era l’autista e l’uomo di fiducia del capo della comunità. Per questo lo vedevo poco, era spesso fuori. Anche mamma aveva un lavoro, si occupava di fotografie. Avevamo una nostra casa e mangiavamo tutti a mensa. Per me era normale vivere in mezzo a 2.000 persone”.
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Andrea Delogu, il difficile passaggio alla vita reale
Quando, compiuti i 10 anni, i genitori hanno deciso di portarla fuori dalla comunità, Andrea ha vissuto male l’ambientamento alla vita reale: “Siamo andati a vivere a Rimini. Non ero abituata a prendere appuntamento per andare a trovare gli amici, né a dire in continuazione ai miei dove mi trovavo. Penso comunque che quello fosse il momento giusto per lasciare la comunità. Stavo crescendo”.
Nel corso dell’intervista la Delogu dice di non rimproverare nulla ai genitori e di non rimproverargli nulla: “Non sono una vittima. Con la droga i miei genitori hanno fatto un errore. Hanno riempito un vuoto, sbagliando. Non posso accusarli, anzi mi sento orgogliosa di loro. Mi hanno evitato di soffrire, soffrendo al posto mio”.
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Crescendo, tuttavia, ha compreso la complessità della situazione in cui si era trovata e la differenza tra la sua infanzia e quella degli altri. Era arrivata ad avere paura e non riusciva a parlare con nessuno di quello che aveva vissuto. Poi ha trovato il coraggio ed ora si trova in pace con sé stessa: “Per 18 anni sono stata zitta. Non ho raccontato mai che cosa avevo vissuto. Avrei dovuto spiegare troppe cose. Solo oggi sono riuscita a trovare il coraggio di parlare di questa storia, rintracciando tante persone che hanno condiviso quell’esperienza con noi. Mi sono liberata. Avevo paura, ma ora sto cominciando a vivere”.