Andrea Delogu è reduce da una bruttissima disavventura e ha deciso di raccontarla con una “storia” su Instagram: ecco le sue parole.
Cosa sta accadendo ultimamente sui social? E’ la domanda che Andrea Delogu, una delle conduttrici più in vista in questo momento, rivolge a se stessa e al suo numeroso pubblico virtuale nella prima di una serie di “storie” sul suo cliccatissimo profilo Instagram. Scopriamo insieme la risposta.
Il dolore e lo stupore di Andrea Delogu
A sollevare un nuovo polverone sono state alcune foto in costume di Andrea Delogu: “E’ estate, ma anche d’inverno ne faccio”, racconta la diretta interessata, e sono “foto nelle quali mi piaccio per cui voglio mostrarmi”. Il problema è che sotto quelle immagini “arrivano dei commenti molto violenti e molto volgari, ma non da donne, attenzione: anzi, io ricevo dei messaggio meravigliosi dalle ragazze, quindi questa cosa che non c’è solidarietà femminile è una ca***ta…”.
Ebbene? Andrea Delogu punta il dito contro “uomini che cercano di togliermi la mia serenità con il mio corpo scrivendo che sono vuota, che non c’è contenuto… insomma cose stupide. Come se per permetterti di volerti piacere, volerti mostrare, tu debba anche per forza dimostrare di avere un cervello!”.
E lei non ci sta. “Non capisco questo gioco – prosegue Andrea Delogu -, non capisco che cosa bisogna fare nella loro testa per poter essere vanitose. Io sono vanitosa, e perché lo devo giustificare?”. Morale: “Questa polemica mi lascia tre interrogativi. Uno, che problemi avete con la leggerezza? Cioè, che male vi fa la leggerezza? Vi ha picchiato quando eravate piccoli? Vi ha bullizzato? Non lo so, chiedetevelo… Due, per quale motivo commentate? Cosa vi succede nel cervello che vi obbliga a muovere la mano e le dita per prendere il cellulare, guardare quella foto e commentare in modo cattivo? Tre, ma che c***o ve ne frega? A voi cosa ve ne frega?. “Comunque – e conclude – questo era per gli uomini che mi scrivono”. Per il resto, “ragazze, vi amo, siete stupende e grazie per i vostri messaggi meravigliosi. Siete… cuore”. A ciascuno il suo!