L’amore per la natura, le punizioni del padre Vittorio, i ‘rischi’ corsi da giovane… in questa intervista Alessandro Gassmann non nasconde proprio nulla.
Nella sua recente intervista al Corriere della Sera, il figlio d’arte di Vittorio Gassman ha raccontato della sua vita prima di diventare l’attore che tutti conoscono. Iscritto ad agraria all’università di Perugia, la vita di Alessandro sarebbe stata molto diversa se non si fosse mai lanciato nella recitazione….
Quella dell’attore, secondo Gassman, è una carriera che ha molto a che fare con l’egocentrismo. “Ho rischiato, da ragazzo, di essere tutto lampade abbronzanti e superficialità”: così racconta il giovane Gassman. A distanza di anni l’attore parla di quel periodo della sua vita con ironia, consapevole essere ben lontano da quei vecchi ‘pericoli’. Crescendo ha imparato ad essere più responsabile: per questo adesso vorrebbe spostarsi dietro le telecamere e dedicarsi unicamente alla regia. La sua vita però non gira solo ed unicamente attorno alla televisione ed al cinema: c’è un altro amore che l’attore non ha mai abbandonato.
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Gassman si definisce un attore “sradicato dalla terra”. Se suo padre Vittorio non avesse deciso di farlo debuttare accanto a lui in Affabulazione, forse la vita di Alessandro avrebbe preso tutta un’altra strada. Iscritto ad agraria (ma, per sua stessa ammissione, senza essere uno studente modello) l’uomo avrebbe volentieri iniziato una carriera a stretto contatto con la natura: anche adesso ama passare il tempo lavorando la terra, zappando e seminando, prendendosi una pausa dai ritmi frenetici del mondo dello spettacolo.
Al Corriere della sera Gassmann ha raccontato di quando suo padre Vittorio, vedendolo pigro e svogliato negli studi, per punirlo lo mandò a lavorare per un certo periodo come barista. Tra tutti i suoi fratelli Alessandro sente di essere stato quello più fortunato: nel suo ultimo libro (Io e i #GreenHeroes, pubblicato da Piemme nella collana dedicata ai saggi) l’attore ha esplorato molto il suo rapporto con il padre. Arriva a definirsi “il figlio privilegiato”, però avuto quando Vittorio aveva l’età giusta per dedicarsi al ruolo di genitore.
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“Avevo un rapporto fisico con mio padre” racconta Alessandro. Facevano la lotta, giocavano a tennis, gareggiavano a nuoto… ma all’attore dispiace parlare sempre di lui senza menzionare mai anche sua madre. E’ proprio per questo che il suo libro Alessandro lo ha dedicato a lei: Juliette Mayniel, che crescendolo gli ha insegnato a rispettare la natura. Figlia di contadini francesi, è stata la motivazione per cui il figlio si è così tanto innamorato della terra. “In questo siamo identici”.
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