Monsignor Luigi Mansi aveva condannato Al Bano per aver cantato in chiesa a un matrimonio. Il celebre cantautore, però, non ci sta.
Amarezza e dolore. Sono i sentimenti che Al Bano dice di aver provato dopo la reprimenda di Monsignor Luigi Mansi. Nei giorni scorsi il prelato gli ha fatto la ramanzina per aver cantato in chiesa durante il matrimonio di una coppia di amici. La performance è poi inevitabilmente finita sui social, e se ne è accorto anche il vescovo di Andria, Monsignor Mansi appunto, che non ha risparmiato parole di fuoco contro il cantante.
La replica di Al Bano alla ramanzina del prelato
“La liturgia non è un palcoscenico”, aveva tuonato il vescovo dopo aver visto il filmato dell’esibizione canora di Al Bano. Ma ora anche l’artista di Cellino San Marco rompe il silenzio: “Sono indignato – dice in un’intervista al magazine DiPiù -. Indignato e profondamente amareggiato per la ramanzina che mi ha appena fatto Monsignor Luigi Mansi, vescovo di Andria. L’accusa di aver ‘usato l’altare per esibirmi mi ha davvero addolorato”.
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Il 78enne artista pugliese ha anche puntualizzato che in svariate occasioni ha cantato in chiesa, ma non era mai stato fatto bersaglio di critiche da parte dell’alto clero. Il vescovo, però, insiste: “Aver tollerato, per buon senso, alcuni comportamenti che poi si son rivelati irrispettosi per il luogo sacro, per la santa liturgia e per la comunità cristiana non vuol dire aver fatto dei favoritismi, ma semplicemente aver evitato situazioni che potevano divenire grottesche”. Al Bano, dal canto suo, continua a dirsi profondamente colpito e ferito nell’orgoglio per la durissima reazione del prelato. Chissà se al prossimo matrimonio lascerà il posto a qualcun altro…
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