Aka7even, il dramma del coma: “Per i medici non mi sarei più svegliato”

Protagonista dell’ultima edizione di Amici, Aka7even racconta a Silva Toffanin il periodo in cui da bambino è stato in coma per 7 giorni.

Per due mesi circa, Aka7even è stato uno dei protagonisti più brillanti, ma anche più criticati del talent di Maria De Filippi, Amici. Il cantautore campano ha mostrato un talento fuori dal comune, sia nella scrittura dei testi che nell’interpretazione, ma il suo carattere è stato spesso un freno per il successo all’interno del programma. I giudici erano spesso critici con le sue performance e lo accusavano di non aver fatto progressi come gli altri.

Una critica che ha portato il ragazzo a scontrarsi con la sua mentore Anna Pettinelli. Il giovane, infatti, sconfortato dall’andamento del serale si è scoraggiato ed ha mollato. La maestra si è infuriata e lo ha sgridato. Dopo quella lite, i due si sono chiariti, Aka si è sbloccato ed ha fatto alla grande le ultime settimane di programma. Nonostante questo non è arrivato alcun premio alla finale. Poco male, però, visto che Sony Music ha creduto in lui e lo ha messo sotto contratto. Aka7even ha già messo insieme 12 brani e fatto uscire il suo primo album: la canzone ‘Mi Manchi’ è già disco di platino. Insomma, il pubblico lo apprezza e per lui si è comunque aperta la strada verso una carriera nel mondo della musica.

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Aka7even racconta del coma: “Per i medici non mi sarei mai più svegliato”

Ospite di Silvia Toffanin, il ragazzo ha raccontato la sua esperienza al serale, la sofferenza per il format e per i giudizi sulle sue esibizioni. Ha spiegato che non è riuscito a reggere la pressione e questo non gli ha permesso di presentarsi al meglio. La conduttrice gli ha poi chiesto di raccontare dell’encefalite e del coma, un’esperienza segnante che ha vissuto quando era ancora un bambino (lo è tutt’ora se si pensa che ha solo 21 anni).

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Aka7even ha spiegato che paradossalmente l’accaduto lo ha reso più forte, quindi ha raccontato: “Quando ero piccolo sono stato in coma sette giorni per un’encefalite. Per i medici non mi sarei mai più svegliato”. Quell’esperienza gli ha anche fatto capire che la musica sarebbe stata la sua vita: “Mio fratello mi metteva le cuffie e mi faceva ascoltare la musica, la sua voce mentre cantava. Mi scendevano le lacrime, i medici non sapevano spiegarselo”.

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